Voglio “poesiare” tutto il mondo

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Con la testa piena di pensieri le notti sono sempre più lunghe e scure, e da soli è facile perdersi con l’anima in pena, in cerca delle bellezze di una vita fa, quella vita così splendida da fare danno, da buttarci a terra per l’emozione fino a non capire più niente.

Questa è fantasia direbbe qualcuno, questa è poesia direbbe qualcun altro, ma perché alla mia testa sempre piena di pensieri foschi non dovrebbe essere concesso di contenerne anche di belli, che se poi è poesia dico grazie a chi l’ha scritta.

E leggo versi di uomini veri, quelli duri che vivono con onore, senza voce davanti al loro amore tenero che non trovano, che sussurrano senza paura di sembrare troppo sentimentali che senza quel fiato non possono stare, che il loro cuore batterebbe forte, se la loro lei aprisse le porte di quel paradiso che è la follia.

Quanto buio oggi, talmente scuro che è facile scorgere negli occhi la luce delle stelle che luccicano in mezzo ai capelli, ricordando quei prati verdi dove batteva il sole, sole di primavera.

E ognuno di noi diventa poeta, tutti hanno necessità della poesia per poter bene raccontare alla propria Dea quanto riscaldi il cielo ogni suo sorriso ed allora diventa bellissimo dire vengo da te, fiore di poesia che fa “poesiare” il mondo intero.

Nel mondo del tutto subito e digitale scorrono le immagini del Whatsapp di molti anni fa, quelle in cui si chiedeva ad una principessa di affacciarsi alla finestra per sentire una canzone cantata solo per lei mentre il sangue bolliva nelle vene e ci si sentiva morire se la luce restava spenta come le speranza di chi guardava per aria.

E allora affacciati bella che

“sei tu la canzone e io davanti a voi dimentico i dolori, le pene sono dolci se tu mi dai la pace, io voglio stare sempre a fianco a te”,

perché in quella vita che non posso dimenticare si faceva così perché era bello e all’alba sorgeva sempre un bel sole, sole di primavera.

Guardiamoci dentro, scopriamo la nostra radice, quelle delle nostre emozioni, quella delle nostre passioni, e lottiamo per “poesiare” il mondo intero, che poi ogni persona “poesizzata” altro non farà che piantare i suoi fiori di poesia nei prati in cui batte sempre il sole di primavera.

 

Il testo virgolettato è tratto (e tradotto liberamente) dalla canzone Cocciu d’amuri di Lello Analfino

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