Ognuno nasce libero, si dice, e poi lo sfruttano dal primo vagito perché la sua coercizione, il suo indottrinamento, vale soldi, vuol dire potere.
Ed allora le persone, anche quelle buone e gentili, crescono sentendosi libere perché hanno la possibilità di scegliere tante cose, ma quelle cose sono nel ventaglio delle scelte che qualcuno, da lassù (e non intendo il regno dei cieli), ha deciso per loro.
In effetti, ad ascoltare le ragioni di chi il potere ritiene di meritarlo per diritto divino, l’uomo è troppo stupido ed individualista per poter essere lasciato solo a sciegliere, ed allora sembrerebbe corretto elaborare quadri di sintesi delle molteplici realtà, per presentarle alle folle in forma stereotipata, comprensibile alle folle ignoranti, lasciate credere di poter scegliere, e quindi libere.
No, non siete liberi, voi non avete fatto scelte libere, nè in un senso, nè nell’altro.
L’uomo, per sua natura, è orientato a scegliere necessariamente la sua felicità per ottenere la serenità d’animo che ne deriva.
Attraiamo volontariamente il bene ed involontariamente il male, e, secondo Socrate, per la mancata conoscenza di ciò che è il vero bene.
Ve lo dico in altre parole:
il male non è mai una scelta libera, ma la conseguenza dell’ignoranza umana che prende erroneamente il male per bene.
Anche Aristotele riteneva che un’azione volontaria sia libera scelta quando la compie una persona non condizionata da fattori esterni, e comunque, quando il soggetto abbia un’adeguata conoscenza di tutte le circostanze particolari che contornano la scelta.
E voi, alla luce di questo, considerate le fonti a cui avete dato fiducia per informarvi,
credete di aver fatto una scelta libera?
E forse non basta nemmeno tutto questo, perché la conoscenza razionale delle situazioni che ispirano la libera scelta potrebbe richiedere anche una conoscenza universale del Bene più alto, l’Uno divino.
Ma sconfiniamo nel volere dell’anima, nelle basi del Cristianesimo, e quindi non voglio andare oltre, mentre una cosa è certa:
senza sapere, senza reddito, senza diritti garantiti, non c’è libertà.
Ed allora gli animali più uguali degli altri, rispolverano certe modalità, per riferirsi al prossimo, in uso in quei regimi non molto diversi dalla fattoria di Orwelliana memoria (in termini animaleschi), e la salute, il titolo di studio, o la classe sociale distinguono i liberi dai non liberi, i sani dai malati, gli utili dagli inutili.
Quindi, voi credete di aver scelto liberamenti perché resi edotti da chi vi racconta la favola dei topolini (sorci) ebrei e dei gatti nazisti?
Io mi tiro fuori dalla discussione se questi sono i termini, e penso che sarebbe ora di riprendere in mano le redini di una civiltà in cui qualcuno si è arrogato il diritto di calpestare la cultura e la tradizione, per buttare nel fango la nostra Costituzione.
No, non siete liberi, perché non sapete nemmeno su cosa si basi la libertà, ed ogni giorno implorate qualcuno perché ve la limiti ulteriormente.
Ne pagherete le conseguenze, perché un giorno vi diranno che l’ignoranza non era ammessa, e la colpa verrà fatta ricadere ancora su di voi, perchè, vi diranno, che non potevate non sapere, che non potevate non aver visto.
Perché la vita mi abbia voluto condurre a tali riflessioni non lo so, ma so dove si arriva ad accettare di essere paragonati a dei sorci.