La magia delle donne

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Perché chi non lo ha capito, non ha mai visto lo sguardo di una donna che guarda suo figlio.

Perché chi non ci crede, non coglie la connessione che esiste tra ciò che vuole e la sua realtà quotidiana.

Perché le vedi arrabbiate. Mai come in questo momento le vedi rabbiose nel fare e nel non fare, e, superato quell’attimo di fastidio causato dal non conoscerne i motivi, ti rendi conto che stanno soffrendo e si difendono.

Si stanno solo difendendo, con i mezzi che hanno, inconsapevoli fate magiche a cui hanno legato male, molto male, le ali.

E le hai convinte che la vita è “m’ama”, o “non m’ama”, e loro hanno scelto sotto un carico di pressioni, e forse sorridono anche per un po’, addirittura arrivano a sorridere a lungo, ma nel momento in cui la luce si spegne e c’è l’incontro con il loro essere donna, il miracolo avviene e, anche solo per un istante, tutto appare chiaro.

Poi la luce si riaccende e per un po’ tutto torna terreno e razionale, la strada la migliore possibile, fino a che quel miracolo ricomincia a produrre i suoi effetti, e quella magia apre gli orizzonti a ciò che sono veramente, e non ciò che hanno idealizzato di se stesse mentre la pressione attorno saliva.

E’ sempre stato così e sempre lo sarà, le donne e quel senso esclusivo che le mette immediatamente in allarme quando ciò che fanno non è ciò che sono nate per fare.

E forse le puoi anche prendere in giro, ma immediatamente soffriranno, sentiranno di appartenere ad un altro mondo, fino a quando la sofferenza, prima celata da rabbia o depressione, non esploderà vulcanita travolgendo tutto e tutti.

Hanno scelto non da donne libere come credevano di essere, ed il disagio cresce. Visualizzano ciò che non va, sentano nel profondo della loro anima che il loro scopo è un altro, ed è per questo che un giorno decideranno di fare la loro rivoluzione per instaurare un nuovo modello di vita in cui le felicità individuale sia l’obiettivo.

Già, la felicità individuale, quella che un certo mondo non può permettersi di diffondere per non perdere un controllo sui cuori e sulle menti, mentre io sono certo che spesso le scelte, troppe scelte, rendano sempre infelici e solo irrazionalmente liberi.

Ma vedo rabbia, vedo disagio, vedo la trasformazione dei caratteri gentili in brutali toni maschili che proprio lì non possono stare, perché può anche esistere una madre che ha perduto la memoria, ma quella madre non nuoce all’immagine della bellezza d’animo che le donne non solo possono, ma sono condannate ad esprimere perché nascono, in fondo, per quello.

Un giorno capiranno di essere state ingannate, alzeranno gli occhi al cielo e riprenderanno in mano le redini del mondo, che non è stato creato per altro motivo che la loro felicità e completamento.

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