Sei venuto sulla terra tanto tempo fa, e quanti ti hanno creduto? E poi nemmeno vedere e toccare è bastato per noi uomini, e se anche oggi tu tornassi qui…
No, non ti crederebbe ancora nessuno, oggi più di allora, perché adesso con le nostre immorali sensazioni tecnologiche, avremmo l’illusione di essere più potenti di Dio, ed useremmo le nostre fragili ali, quelle che bastano poche parole senza amore per spezzare, per infondere nelle persone il dubbio sul tuo mistero.
Eppure abbiamo bisogno di credere, e crediamo a tutto ciò che costa poca fatica, e solo perché abbiamo perso la ragione e non conosciamo più la differenza tra essere uomini, ed essere quegli uomini che Dio ha voluto plasmare a sua immagine e somiglianza.
Perché non sento più quella cosa dentro, perché dopo 55 alberi di Natale, ancora il vero spirito non mi invade più come sarebbe giusto che fosse? Perché hai voluto che così fosse, che fosse difficile credere perché, poi la ricompensa sarà enorme?
Cosa ha reso la mia pelle impenetrabile dal vero messaggio che certo non può essere il mercato che gli schermi mi mostrano in ogni momento? Il mio cammino, i miei errori, il mio essere uomo?
Eppure quanta tenacia per rinascere 2021 volte, che a me 56 sembrano tante.
E tu l’esempio lo hai portato a miliardi di persone, ogni anno, in ogni cuore, e noi invece crediamo a tutto ciò che ieri non c’era, ma quasi mai a chi ci ha indicato la strada per arrivare in cima a questa montagna su cui Dio è seduto da sempre.
Forse ho scoperto una cosa, forse non è vero che non sento più il Natale, forse ho solo smarrito le parole con cui descrivere ciò che provo, come se quel bambino, che da grande sognava di vedere luccicare gli occhi di altri bambini a Natale, lo avessi chiuso in un barattolino senza poterne sentire la voce.
Ho aperto quel barattolo, ed ho scoperto che con me c’erano tante persone ed un bambino un po’ infreddolito che con solo uno sguardo sorridente, mi ha reso sereno come una volta.
Grazie, e Buon Natale.