Con lo stomaco che brucia

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Ci sono delle volte che ti giri di scatto e interrompi quel flusso che solo dopo ti rendi conto essere le sensazioni di quando eri giovane.

Con la musica assordante nelle orecchie ed il microfono di mano in mano, coi bicchieri che è meglio che non tocchi che lo stomaco non ce la fa più, leggi le parole e le pronunci in silenzio muovendo le labbra come le tue emozioni vorrebbero, mentre incroci gli sguardi di chi conosci e di chi no, tutti curiosi di vedere la tua interpretazione, se mai vi sarà.

Non so spiegare perché l’essere lì ad una età che credevo eccessiva, mi sorprenda ogni volta in un nuovo vortice di storie da raccontare, coi fratelli che si sostengono l’un l’altro, e su miliardi di persone ce ne è solo una che vede solo te.

Svuoti il bicchiere a goccia e lo senti scendere giù infuocato, come da piccolo sapevo di non rispettare una regola, e l’ora che si fa tarda che vorresti che tutto finisse, ora che nessuno ti conta il tempo, ora che poi ti dispiace che sono già le due.

E poi che pensano che sia un quarantenne che li porta così così, e non sanno che invece sono tanti di più, ma con quei fratelli l’età non conta, perché abbiamo vissuto tante esperienze estreme ed il tempo scorre diversamente per noi che la vita sappiamo davvero cosa sia nell’onore e nella disciplina, per noi ciò che provavamo da ragazzi si ripete ogni volta qui, perché amici era ieri, era tutto, è l’eternità.

Ecco gli occhi di tutti addosso, senza divise, senza costumi, a gridare che c’è una passione che nessuno può fermare, e poi l’abbraccio del saluto perché se sei lì, sei importante.

E domani lo stomaco farà male, ma negli occhi di chi sono le prime volte che stringe quelle mani, ci sarà una gioia immensa, per quelle emozioni rivissute ed ormai perdute, perché la mente non credeva più che potesse esserci un minuto spensierato in un mondo sempre più incivile, dove lì sei madre, dove lì sei padre.

La musica, il canto, il profumo dell’alcol nei bicchieri e che resta sulle labbra, tutti amici come capitava a quei tempi là, che poi tutto è diventato freddo come le città in cui sono cresciuto.

Amico è bello, amico è tutto, amico è l’eternità, perché ognuno di noi resisterà, perché se esiste il giorno per essere grandi, ci sono queste notti per vivere come un bambino, con un braccio intorno al collo a ricordare le cazzate tra di noi.

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