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Tranquillo, ci sono qui io

Poi, ogni tanto, ti guardi indietro, cerchi dei punti fermi, ti chiedi se hai fatto qualcosa di buono, cosa sarà domani… Abbiamo appena passato, tutti insieme, un incubo che le paure non vogliono che se ne vada, e nelle ferite c’è qualcosa che ancora deve finire il lavoro sporco che ha iniziato il virus. Che sarà domani? Numeri neri all’orizzonte, nubi cariche di piogge cattive, di venti freddi. Guardo indietro dicevo, e trovo qualcosa del recente passato in diretta che voglio estrarre ed assemblare. Se ne sono già accorti altri, qualcuno aveva già notato ciò che nella concitazione dello stare fermo mi ero perso. Ma l’ho ripreso, ho risentito l’odore di quei giorni bui, e nella speranza che tutto si possa aggiustare vi dedico 3 minuti dei colori più belli del mondo che hanno una gran voglia di rimettersi in piedi a sventolare alti. E se qualcosa andrà storto e...
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Per le persone gentili

Per quelle persone che sono gentili perché sono nate così, perché anziché alzare le spalle fanno un sorriso. Per quelle persone gentili che magari certe volte le scambi per menefreghiste, ma in realtà sono ben attente a quello che accade lì intorno e il loro cuore non batte forte inutilmente. Per quelle persone gentili che parlano con calma, che usano i vezzeggiativi, ed il fiore è fiorellino, il treno trenino e casa una casetta. Per quelle persone gentili che vedono cosa sta succedendo, che soffrono a denti stretti e che si chiedono cosa succederà guardando avanti con paura, ma che accarezzano gli altri gentilmente. Per le persone gentili, che magari quando le hai accanto ti sembrano lente, ti sembrano un freno, ti sembrano attente a vivere in un mondo tutto loro, e allora vorresti incattivirle, farle correre, farle reagire, farle essere come te. Sì, le vorresti rabbiose, ma non si...
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L’urlo

Chiudi per un attimo gli occhi. Chiediti, nel silenzio, cosa ti aspetterà domani? Poi dormi. E poi richiudi gli occhi, ed immerso nel silenzio, domanda che cosa potrai fare domani per migliorarti. E poi dormi. E non smettere più e, ad occhi chiusi, ogni sera chiedi al mondo che cosa tu dovrai essere nella giornata successiva, fino a quando la tua mente sarà capace di sentire quel cigolio che viene da lontano, da dietro le colline in cui il sole si tuffa in un rossissimo e caldo tramonto, mentre la città sembra sovrastare quella natura che ti accoglie meravigliosa, e tutto riecheggia nel silenzio un po’ ovattato, e tutto urla. Quell’urlo che spaventa nel silenzio, quel cielo rosso che sputa sangue: tutti abbiamo nelle orecchie quel brusio che viene da lontano quando dalla cima della montagna la città più sotto appare tutta sfocata, quasi riflessa nelle onde di una pozzanghera,...
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Ma voi avete mai riso nell’ultimo anno?

Guardi le persone per la strada e ti chiedi se abbiano mai riso, se siano mai state felici. Sono lì in silenzio, sembra si stiano ascoltando, beatamente abbandonate alle onde sulla riva, per escogitare come stravolgere le regole che il mondo ha scritto tutto intorno a loro. Contraddizioni e paure, le analisi di chi è in una vita mentre sa di essere un’altra cosa, vicino a chi ama e a chi non ama, vicino perché lo vuole o perché deve, nel mistero di chi da opposto si attrae. Tutti che forse hanno letto le regole per diventare ricchi e famosi, tutti a pensare ad un domani che sarà fecondo, tutti a soffocare il dolore di oggi con la speranza del domani. Ed io le guardo, le osservo, e talvolta penso che sia di quelle persone silenziose la responsabilità del mio disagio interiore, del mio credere che le cose non possano...
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Le Streghe della notte voleranno ancora

Aveva quattro ali di tela, come una libellula delicata e leggera, progettato forse per scherzo per qualche voletto qua e là. Un biplano da granturco impiegato per spargere prodotti chimici in agricoltura, ma come tutte le cose semplici tanto odiate dagli scienziati, era affidabile e non si fermava mai. Ed a me piace chiamarlo così, utile in fondo per fare i Pop Corn, piuttosto che con il suo nome vero e difficile, Polikarpov U-2 (Po-2), ma la storia deve ancora iniziare. L’operazione Barbarossa era iniziata ed i cattivi procedevano verso Mosca: mancavano solo 300 km alla disfatta quando Marina sale le scale del Cremlino per incontrare Iosif. Lei aveva un piano, proprio lei, l’aviatrice più famosa tra gli anni 30 e 40. Forse qualcuno sorrise, ma arrivò l’ordine di creare tre unità di aviatrici femminili che con i loro aerei da granturco avrebbero costituito le “Streghe della notte”. Con le...
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Sono fiero di te

Ne sarei fiero? 18 anni, come mi ha guardato mio padre quel giorno? Non mi ricordo, forse non mi ha guardato nemmeno e ci ha pensato da solo, seduto guardando il Monte Rosa, ed allora non so bene cosa sarebbe successo il giorno in cui avrei dovuto essere io quello fiero. 18 anni sono lunghi e sono certo di averne vissuti almeno 36, esattamente il doppio perché questo era ciò che mi sentivo giusto vivere, metà come padre ed i suoi doveri verso qualcuno, metà come me stesso che la vita si è sempre divertita a prendere in giro. Ed allora, con una vita così forse non sono 36, ma addirittura 56, esattamente tutta la mia permanenza su questa Terra che ha avuto una tale intensità da non temere niente che possa far dire basta, senza rimorsi, senza rimpianti, tranne quello che oggi sarebbe potuto essere un giorno speciale, unico...
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Quando alla rana bollita brucia il c…

Perché la botta di calore ti prende così, di colpo, senza preavviso. Basta una tazza calda, basta un minimo di agitazione ed ecco che un minuto prima avevi le mani fredde e poi… Come avviene nel tuo sangue, che scorri scorri, ti scalda come fino a poco prima nemmeno potevi immaginare. Davvero, non serve granché, basta un piatto di minestra in più o in meno, ed il cuore pulsa forte e devi slacciarti il bottone della camicia perché fa caldo, troppo caldo. Eppure hai sopportato pietanze senza sale, piatti troppo forti, paste tipo colla, e mentre giorno dopo giorno non guardavi più cosa c’era nel piatto, il sedersi a tavola è diventato monotono, evitabile, sostituibile da un pigiama sul divano. Un giorno dietro l’altro il mangiare è diventato solo per vivere, per tirare il pasto successivo, ed anche se ricordi che una volta era un piacere diverso, incredibilmente diverso, ingurgiti...
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Per una goccia di sangue

Tanti uomini oggi sono diventati come zanzare, tutti pungenti per quella goccia di sangue che può ridonare loro la vita. Tutti con quei pungiglioni ad iniettare sicurezza, a dispensare scienza, ma per ottenere che cosa? Il bene di chi? La zanzara che con un gesto microscopico accompagnato da un suono tanto fastidioso, talvolta angosciante, le versione biologica di quei bombardieri nazisti che nelle loro picchiate erano accompagnati dal suono spettrale di una sirena che terrorizzava chi, dal basso, non poteva far altro che sperare. Si narra che le zanzare nascano a causa di un tradimento. Una storia triste e misteriosa. Un giovane marito perse la propria giovane moglie di cui era innamoratissimo e, non volendone separarsene, portò il corpo ormai putrescente su una barca per continuare a vivere al suo fianco sull’acqua. Il Genio del fiume un giorno gli fece visita e, vedendolo così triste, gli disse che lo avrebbe...
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Fammi essere il tuo eroe

Avrei voluto proteggerti meglio, avrei voluto creare un mondo migliore. Avrei voluto vederti ballare se te lo avessi chiesto, senza mai guardarti indietro e senza doverti chiedere di non ferirmi più. No, non mi hai fatto niente, è il vederti costretta a combattere ogni giorno in cui vivi una vita altrui che spezza il mio cuore incapace di battere così forte da scuotere la Terra. E sento le canzoni d’amore con la loro sofferenza che si può affogare solo dentro le note che da sole non uscirebbero, con quelle frasi da prendere al volo prima che sbattano le ali, e amore della mia vita mi hai ferito ed ora mi lasci… ti prego non andare via. Era nel tempo perduto il pianto ispiratore che faceva scoccare la fiamma del rimpianto, ah se ci avessi pensato prima, mentre io ora posso toccare il nuovo mondo là fuori osservando i sorrisi che...
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Chissà se parlano di me

Le persone vanno e vengono nella tua vita, non si sa per quale motivo, certe volte solo perché avevano un compito da svolgere lì vicino a te e lo hanno terminato. Non è sempre chiaro quale possa essere una valida ragione per entrare e per uscire da una vita, lo è ancora meno, molto spesso, trovare il momento in ciò sia avvenuto. Basta un niente, basta un incontro casuale, oppure una frattura qualsiasi, un distacco impensabile, e le spine si allacciano e si staccano così, in un non nulla. Ma quando qualcuno se ne va e ti lascia nella mente quei pensieri più o meno leggeri, quelli che ti assorbono in quei momenti della giornata, oppure quando come un uragano la tua vita diventa più ricca per una nuova stretta di mano, ti guardi in giro per vedere se anche tu hai lasciato un segno, se sei stato degno di...
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Bella

“La parola bella è nata insieme a lei” Perché quando diciamo “bella” osservando ciò che ci rende felici, nella nostra mente appare una immagine molto personale, molto intima, con un volto che incarna il significato di quella parola per noi. E non c’è mondo senza “bella”, non c’è incontro senza “bella”, mentre rincorriamo i nostri sogni ed il sogno dei sogni è lei, “bella”, certe volte impossibile, certe volte musa ispiratrice. In fila la mattina, nelle scatole con le ruote con lo specchietto rivolto al mento, “bella”, bella che non basta mai, in un continuo tentativo di piacere di più, in un mondo che altrimenti sarebbe tanto brutto, tanto insignificante. Perché “bella” non è perfezione, non è misura, “bella” è una ruga la mattina, “bella” è una macchia di rossetto sulla maglietta, “bella” è una smagliatura dei collant. “Bella”, il motivo per cui ti svegli, “bella”, l’energia per correre fin...
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Non vi lasceremo mai camminare sole

Chi non sa quanto sono belle, chi non ha mai sentito sulla pelle una loro carezza gentile, chi non ha mai sentito di non esistere senza il loro alito vitale, chi non ha mai detto mamma? Ed è poi davvero così facile dimenticare da dove tutto prende vita? Perché se mi guardo nel più profondo caro me stesso, trovo il calore per bella, ma non riesco nemmeno per un poco a provare ciò che lei esprime coi gesti e che con le sue parole non corrisponde mai. Mentre sognano il dolce che la loro anima crea quotidianamente, lo connettono col bello reale che deve essere la loro vita, e mentre io sono solo capace solo di pensare “bella”, credendo di aver chissà quale spirito poetico, loro semplicemente ti dicono che per avere begli occhi, devi cercare la bontà negli altri. E ti sorprendano consapevolmente, così si girano, sorridono, e per...
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