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Non siete liberi perché non sapete cosa sia la libertà

Ognuno nasce libero, si dice, e poi lo sfruttano dal primo vagito perché la sua coercizione, il suo indottrinamento, vale soldi, vuol dire potere. Ed allora le persone, anche quelle buone e gentili, crescono sentendosi libere perché hanno la possibilità di scegliere tante cose, ma quelle cose sono nel ventaglio delle scelte che qualcuno, da lassù (e non intendo il regno dei cieli), ha deciso per loro. In effetti, ad ascoltare le ragioni di chi il potere ritiene di meritarlo per diritto divino, l’uomo è troppo stupido ed individualista per poter essere lasciato solo a sciegliere, ed allora sembrerebbe corretto elaborare quadri di sintesi delle molteplici realtà, per presentarle alle folle in forma stereotipata, comprensibile alle folle ignoranti, lasciate credere di poter scegliere, e quindi libere. No, non siete liberi, voi non avete fatto scelte libere, nè in un senso, nè nell’altro. L’uomo, per sua natura, è orientato a scegliere...
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Né paura, né coraggio. Vergogna.

No, l’importante non è stabilire se uno abbia paura o meno. Siete un popolo che voluto accettare ogni cosa, dagli inutili prestiti a strozzo, alla discriminazione di chi voleva i suoi diritti. E non avete mai protestato. Anzi, sanno che voi non vi lamenterete mai, sanno che siete delle nullità. Sanno che non farete mai niente per salvaguardare i vostri diritti. Io non vi riconosco, anzi, non vi conosco. Probabilmente perché sono un reietto di serie B, declassificato da persone che godono perché qualcuno soffre, perché solo così voi, popolo di allucinati e senza Dio, vi sentiti forti, calpestando i diritti di chi fino ad oggi ha camminato a testa alta. Vi dovrei insultare? Io sono di serie B, ma non ho paura di voi, e non farò niente contro di voi che siete già morti. E poi, anche se avessi qualche paura, credetemi, saprei conviverci senza farmi condizionare da...
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Chi cambia il mondo non offre certezze

Tu vuoi cambiare il mondo e non sbagliare mai? E di cosa hai paura? Di commettere un errore, o del giudizio degli altri? Le persone inventano, e le persone sbagliano. Questo è l’ordine delle cose, questo è il mondo schifoso in cui vivi. E allora non avevre paura, corri a creare benessere per chi non ha più gli occhi per piangere, corri ad inventare il superfluo per chi ha già tutto ed anche di più, corri a diventare grande tra i grandi, con un lungo elenco di insuccessi da cui hai imparato. E non temerre di esser solo, perché sono i soli che immaginano e creano il mondo più bello per tutti. Perché tocca a loro questo compito? Sembrerebbe strano vista la lontananza dai pensieri comuni, ma è certamente dentro nel loro DNA la capacità di vedere ciò che sarà il futuro. E butta le tradizioni, i luoghi comuni, le...
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Adesso vienimi a dire…

Adesso vieni a dirmi che pensavi che il mondo fosse un posto adatto alle persone deboli! Adesso vieni a dirmi che non ti eri accorto di quanto fosse sporco e miserabile tutto ciò in cui viviamo. Adesso vieni a dirmi che hai visto qualcuno che è vissuto senza saper scansare i colpi tremendi che la vita gli ha sferrato. Già, siamo in un postaccio, in cui se abbassi la guardia finisci al tappeto senza le forze per rialzarti…, e mentre sei a terra, qualcuno continuerà a scalciarti, senza pietà. Adesso vienimi a dire che sei nato per accettare tutto questo, dimmi che non hai capito che per quanto tu sia forte, la vita picchierà sempre più duro di te e ti farà sanguinare. Ma l’importante è rialzare la testa, andare avanti, non fermarsi, perché solo così potrai averla vinta. Allora mi potrai venire a dire di avere vinto, allora il...
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100 milioni di morti grazie ai camici bianchi autorevoli e compiacenti

Vuoi vendere i tuoi prodotti, qualunque essi siano, anche quelli che causano milioni di morti e delle cui conseguenze ci penserai più avanti (ma tanto non pagherai mai abbastanza)? Facile: prendi per il culo le pecore che si credono intelligenti. Guarda come si fa. Lancia una campagna in nome dell’uguaglianza dei sessi (o di quello che vuoi tu), tipo la seguente: “Nell’interesse dell’eguaglianza dei sessi e per combattere un altro tabù sessuale, Io ed altre giovani donne accenderemo un’altra torcia della libertà fumando delle sigarette mentre passeggiamo sulla Quinta Avenue la domenica di Pasqua. Facciamo questa cosa per combattere lo sciocco pregiudizio sarebbe adatta a casa, al ristorante, nei taxi, nei teatri, ma mai, mai per il marciapiede.” Ovviamente prendi un gruppo di donne appariscenti e mandale in strada, nelle piazze, ed in TV a manifestare, dopo aver spiegato loro che sono le paladine della libertà. Non lo capiranno che...
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Ti chiedo un sacrificio oggi per il tuo bene di domani

Avete mai sentito frasi tipo “ci sacrifichiamo oggi per salvare…”? Cento volte lo so, e so anche di avervi evocato immagini molto brutte ed ispirato sentimenti non pacifici, ma queste righe non hanno come scopo il farvi alterare, bensì farvi osservare che questa è solo ed esclusivamente una tecnica di manipolazione e, come tale, va trattata. La vita è tutta un seminare oggi per raccogliere domani, anche un bambino lo capisce, ed è proprio questa ovvietà che rendere subdola la tecnica manipolatoria. La sua facile applicabilità deriva proprio dalla logicità del ragionamento di fondo, che però, spesso, nasconde un doppio fine. Se sembra logica, allora è vera. Ecco il non ragionamento sbagliato di chi si fa prendere in giro. A parte il fatto che la avete vista applicare molte volte ultimamente, come fare ad accorgersi del tentativo di manipolazione? O almeno, come farsi venire qualche dubbio sulla verdicità delle affermazioni...
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Le Fiaccole della Libertà

Oh tu che pensi che nel mondo regni il caos, che ciò che ti capita lo abbia deciso il destino, vorrei che tu riflettessi un attimo su ciò che veramente è disordine, e su ciò che ti hanno fatto credere che lo sia. Credimi, il destino è come Babbo Natale. Togligli il costume e vderai che sotto c’è qualcuno che probabilmente conosci. Tu che pensi di essere libero, tu che pensi di poter prendere le tue decisioni come diavolo ti pare, in realtà sei come un computer pieno di backdoor, sei pieno zeppo di punti deboli in cui infilare qualsiasi invenzione i potenti vogliano obbligatoriamente farti scegliere. Complottismo? Ma vaffanculo! Prova ad usare per una volta il tuo cervello e guarda la storia: c’è chi disegna strategie, e chi costruisce gli strumenti per metterle in atto, e tra questi strumenti c’è il sistema per presentarti le cose affinché tu creda...
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Se io fossi il Presidente

Se io fossi il Presidente, col potere tra le mani, sarei pronto a bacchettare, questi stupidi italiani. Dopo mesi di rinunce, emergenze e di ricatti, continuiamo a far vedere quanto siamo mentecatti. Per il gioco del pallone, fatto in terra di Sua Altezza, siamo pronti a fare finta, che la merda sia dolcezza, e se in fondo lo sappiamo che i soprusi vanno avanti, siamo scesi nelle piazze come tanti deficienti. Se io fossi il Presidente, di sto Stato cimitero, vi assicuro mei italiani, io mi incazzerei davvero. Non mi spiego in alcun modo tutta questa tolleranza, mentre è in corso la diretta, di una tragica mattanza. Dove sono gli sceriffi, dei palazzi regionali, che hanno fatto le minacce su tutti i telegiornali? E cosa fanno gli scienziati, nuovo ordine santone, che hanno fatto pappa e ciccia per sparare la pozione? Hanno preso i pennarelli, nuovo modo di governare, hanno...
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Amico

Amico è quando ti supera perché sorridendo vuole farti mangiare la polvere, e quando ti porta alla festa pieno di fango che ti fa lavare con la pompa prima di entrare. Amico è quando resti in macchina con la sua ragazza che tiene la luce accesa sennò cosa dice la gente? E amico è lei che guida meglio di lui e lo porta in un paese lontano per costruire un futuro da vivere lontani. Amico è quando per chiamare giravi la rotella, e poi, con gli anni, aspettavi l’orario in cui le tue tasche si potevano permettere la tariffa per parlare per ore del telefono più bello, quello nuovo, quello di moda. Amico è quando leghi le bottiglie di plastica allo scolapasta perché galleggi mentre con la forchetta stacchi i ricci dal fondo del mare e poi… ma l’hai mai mangiata una pasta così? E poi pago io, no pago...
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Chi ha tolto la verità dal pozzo?

Tutti sappiamo la storia della Bugia e di quella ingenua della Verità, che fidati oggi, fidati domani, finì nuda e derubata dei suoi vestiti in fondo ad un pozzo. La Bugia, in panni non suoi, iniziò quindi a girare il mondo e a farsi passare per ciò che non era, e tutti le credevano perché, all’apparenza, era la Verità. Trovò casa nel più bel paese del mondo dove tutti la idolatravano e ne facevano esempio, sempre pronti a seguire, senza alcuna avversione, ciò che ella proponeva. La Verità invece, schernita per la sua oscena nudità, vergognandosi per l’esposizione delle sue forme, corse a nascondersi in un pozzo e nessuno la vide più. O così almeno veniva detto. Ma un giorno un vecchio col difetto di pensare, non credendo a ciò che si vendeva sotto i panni, decise orgogliosamente di ristabilire l’ordine. Nella vita aveva come unico amico un attempato segugio...
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Oh mio Dio

Guardavo il verde scorrere ai lati della mia macchina rosso passione, mentre l’anima taceva ascoltando il corpo vibrare nei discorsi di chi mi ha dato la vita, e che in tutta una vita con rispetto, non so se ho mai approvato. Eppure nella lontananza delle idee e dei pensieri, siamo qui in mezzo alle salite ad invidiare ciò che il buon Dio all’uno ha concesso e all’altro no, e poi pensiamo che almeno ci è stato regalato tanto tempo per non comprenderci mai, per desiderare di avere ragione, per avere l’ultima parola, che, anche se sembra un dono da poco, è l’unico per cui ti svegli la mattina con quelle poche energie da spendere e che non vuoi usare per quei teatri in cui sei troppo piccolo per avere la meglio. E allora guardo avanti, e vedo il ciclo della vita che miliardi di volte ha compiuto il suo miracolo...
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Queste sono le mie righe più difficili da scrivere

Sono terrorizzato. Perché in queste pagine voglio spiegare che, mai e poi mai, io avrei voluto dover sussurrare a chi volevo bene, “Te lo avevo detto”. Perché “Avevi ragione” è la cosa che più al mondo odio sentirmi dire, quasi al pari di “grazie”. Perché dietro al “Te lo avevo detto” c’è una vita pericolosa e piena di insidie che non puoi capire, perché tu sei nato per seguire il gruppo, io per condurlo dopo averlo conquistato lottando con gli altri contendenti. Perché il sapere significa cercare le informazioni come i funghi nei fondi più adatti, e, come per i miceti, togli quelli buoni da quelli fake, se non vuoi avvelenare i commensali assieme a te stesso. Perché ciò che sai non puoi dirlo perché diventi pericoloso, da bloccare, da segnalare, e non puoi cercare di spiegarlo perché la ragione nulla può contro l’ideologia. Ed allora i numeri rimangono terra...
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