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Offri e soffri

Tu offri quello che sta nella tua mano, poi soffri perché non riesci ad andare più lontano, ma non è questo il giorno in cui devi pensare a ciò che fai, mentre guarda in basso per vedere ciò che sei. Sì, lo so, camminare a testa alta ti hanno sempre detto, ma poi pesti i fiori che trovi sul tuo cammino, distruggi le piccole che cose che non vedi sotto il tuo naso, e loro erano lì solo perché tu facessi la tua strada su un tappeto morbido. Offri e soffri, prendi e restituisci, almeno un poco, che tanto poi germoglia e rifiorisce ogni giorno, cresce da solo, diventa immenso. Guarda in basso, guarda chi sei e dove metti i piedi, e fallo così velocemente che le guance trattengano per un attimo la tua bocca per disegnarti un bel sorriso, perché non sei giusto se guardi dove ti dicono di...
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Avrò bisogno dell’eternità

Il giorno che me ne andrò, avrò bisogno dell’eternità per raccontare tutto quello che mi è successo, tutto quello che mi hanno raccontato, tutto quello che mi hanno chiesto. Oggi il mondo piatto, appiattito da colpi bestiali, ha scoperto che c’è una goccia nel mare che, con la sua energia, scalda un poco quell’oceano. E la goccia prima non sapeva nemmeno che nell’universo ci fosse un posto importante anche per lei, mai poi così è stato, così è successo. Per ogni cosa c’è il suo momento. Vorrei scrivere, vorrei raccontare le storie di tutte le persone che incontro nel mio viaggio, ma non posso, non si deve, non si fa, e allora quel giorno in cui l’aria non dovrà più soffiare nei polmoni, allora potranno uscire dalle mie labbra tante storie bellissime che, per la loro sofferenza, sembrano tragedia, ma invece parlano d’amore, di onore, di persone vere. Sono tante,...
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Il profumo delle labbra che si sfiorano

La prima volta che le labbra sfiorano altre labbra senti qualcosa che non scordi più, insieme al profumo del loro alito. Eppure volevo scappare, eppure quel profumo della Brooklyn alla liquirizia ce l’ho qui incastonato nella mia mente. È la sua firma indelebile. Un tocco unico, ripetibile solo con le stesse labbra, mentre più in alto il collo profumato lancia altri sofisticati messaggi, come un fantasma d’aria che volteggia lì vicino. È pronto per essere respirato, inalato fino all’ultima molecola di piacere. La ragazza si profuma per dire chissà cosa, e uscirà con le sue vere note solo quando sarà tra le braccia di chi ama da morire. Una sinfonia così buona che non sentirai mai, un non profumo che dice solo di lei perché è di lei, la vera essenza di quella lei che ti racconta di una vita che sarebbe bella insieme. Allora un piccolo gesto, un piccolo...
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Quando vedi le lacrime di tua madre

Sarebbe troppo bello credere che i problemi siano solo fuori dalla porta di casa tua, sarebbe così surreale osservare, fuori dalla finestra dai vetri appannati, le persone piangere senza esserne minimamente toccati. Sarebbe il sogno non di chi vive come gli pare e piace, ma di chi chiede agli altri di vivere come pare e piace a lui, dimentico che chi vuole arrivare prima degli altri deve correre da solo, con tutto ciò che comporta, ma che per arrivare lontano, serve camminare insieme. Io non credo affatto che la mia vita debba essere racchiusa negli schemi fiabeschi e fatui degli altri, del popolo voce di dio, mentre sono certo di dover trovare in me lo spirito per diventare colui senza il quale al mondo ci sarà almeno una cosa che non sarà mai fatta. Non voglio però sprecare la mia vita nell’egoismo, perché cosa resterebbe di me altrimenti? Solo un...
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Ragazzi, la prima scelta è la calma… ma tenete in considerazione anche la seconda

E’ una questione di scelte, scelte da fare, scelte di cui sei oggetto. E allora tu scegli di essere l’uomo giusto che credi che sia nato dentro di te tanto tempo fa, mentre per gli altri sei la seconda scelta da immolare davanti ad un interesse che non riesci a capire. Sei inutile, sacrificabile? Chi era colui che sosteneva che noi dobbiamo, come seconda miglior scelta, prendere il minore dei mali? Siamo seconde scelte per taluni, il minore dei mali per il filosofo, ma mi chiedo: chi subisce questo male minore e perché lo dovrebbe subire? Possibile che la vita sia solo una storia continua di morte, privazioni e sacrifici che ti condizionano fino al punto di pensare che alzare la testa sia peggio, e non vedi nient’altro che uccidere, ed il tuo destino è niente più che sopravvivere? Possibile che in questo mondo non vi sia qualcosa di più...
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Povero italiano, come è umano lei

Povero italiano amico mio, giusto o sbagliato che sia questo è il nostro paese, con le sue grandi qualità ed i suoi ancora più grandi difetti, ed io che vuoi che ti dica? Povero italiano, sì certo, di terra bella uguale non ce n’è, ma tu guardi il sole e il mare, e non ti accorgi che le strade sono lastricate di vetri taglienti su cui camminare scalzi, mentre il tuo medico in Ferrari ti cura con la polentina calda rovente. Venghi pure nel mondo della super mega grande corporate! E’ congiuntivo, ovvio. E sì, l’Italia è come il paradiso, per godersela bisogna essere morti, con un po’ di allucinazioni mistiche, mentre tutti, caro povero italiano, ti difendono a parole e ti offendono coi fatti, mentre tu ancora credi lassù ci sia qualcosa anche per te! Ma non lassù lassù, un po’ più giù. Come sono umani, loro! L’Italia, una...
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Qui nel vuoto a crescere

Quanto ci ho messo a diventare quello che sono oggi? Più di mezzo secolo mi verrebbe voglia di rispondere, ed in effetti, di tutta quell’acqua che è passata sotto i ponti, sento ancora fragorosi i flutti, e come quel fiume che oggi ha raggiunto il suo mare, anche le immagini del mio passato non esistono più, tanto che mentre cerco di pensare a cosa sono diventato, sono già cambiato ancora. Quel qualcosa che matura continuamente dentro di me, quella chiave della mia anima che è la consapevolezza in grado di percepire ciò che sto vivendo e, senza fare domande, mi porta nel mio vuoto in cui una buona radice da tanti anni guida la mia crescita continua. Un vuoto salutare, un nulla in cui fiorire, lontano da chi credo di, o vorrei essere, ad anni luce dalla sofferenza che anche io ho provocato a me stesso ed al mondo in...
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Quello che dicono gli uomini saggi

Gli uomini saggi dicono che è da folli fare le cose di istinto, ma tutti noi non siamo mai stati capaci di dire di no ad un amore, e nemmeno abbiamo mai pensato di fare una cosa stupida così facendo. Io lo so di aver fatto mille cose sciocche, ma mi consola il fatto che quello sia il giudizio degli altri, quelli a cui la mia follia non va giù e sono sempre pronti a tagliare la mia pianta che fa i fiori con le spine. Ma sono quelle spine che mi piacciono tanto, anche a costo di perdere qualche goccia di sangue toccandole, e come un fiume che scorre verso il mare, io non so fare a meno di crescere così come sono nato per essere, in totale silenzio, in totale consapevolezza del vuoto in cui rinasco ogni giorno. E allora sappiamo che certe cose devono andare così, e...
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Occhi scuri

C’erano due bottiglie su quel tavolo appartato nel mezzo del rumore di parole inascoltabili, e quel vino che appariva proprio scuro dietro il vetro colorato e l’etichetta rossa. Tanti occhi che sbirciavano bigliettini da visita appena strappati di mano, e gli occhi bassi di chi incrociava i miei ed era lì per me, connessi in un altro mondo dove l’unione in verità non v’è mai stata. Ricordo occhi scuri, socchiusi a disegnare uno spicchio di luna con l’iride nascosto, acidi e dolci in equilibrio come quel vino, occhi truccati e stanchi nelle ore della notte, che poi chissà quante ne hanno già viste in vita loro. E quel rumore che io non sento ciò che dovrei, e le immagini con le parole che passano attraverso fragorosi silenziosi sguardi, con quelle sfumature che nessuna parola sa cogliere, mentre il vino esce dalle bottiglie per alzare gli animi e le temperature. Occhi...
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La gioia delle mani che pulsano

Un po’ di anni fa, un bel po’ di anni fa, vidi un codice d’onore applicato nelle piccole cose, ove un uomo vero fece notare con lo sguardo, ad un altro uomo vero, che stava volgendo le spalle ad una signora. Ciò che vidi fu così istintivo, quanto stupendamente ispiratore per me che già vivevo ove il rispetto per le donne era solo una retorica parola. Non ho mai dimenticato quel gesto che molto lusingò la signora che ne fu beneficiata, e da allora sono diventato un attento osservatore dei codici, delle regole, dei protocolli, magari pronto a violarli tutti, ma consapevolmente, totalmente senza alibi. Che poi tutto ciò ha un nome, educazione, e quest’ultima ha regole che mutano con le latitudini e, alla lunga, anche con il tempo. E con sorpresa una donna accoglie oggi un baciamano, col dubbio che ciò sia dolcezza arcaica. Ma mentre stringi le sue...
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Senza catene

Ho fatto tanta strada in vita mia, strada vera, lungo strisce bianche ora infuocate, ora allagate, ora coperte dalla neve che affrontavo senza catene. E senza catene ho continuato il mio cammino con quelle quattro ruote sotto il sedere, trasformando pacchi di merendine in pranzi stupendi anche quando ero da solo in un gelido autogrill. Perché da dove venivo io, quasi tutto era una novità, un lusso, un motivo per sentirsi orgoglioso, magari perché potevo permettermi 12 buondì col cioccolato e quei grandi chicchi di zucchero sopra, o la stanzetta a Rimini che raccontavano una piccola Rio de Janeiro. Venivo dalle partite giocate sui sassi a piedi nudi, e correre senza catene in giro per l’Italia, per lavorare con quei componenti elettronici colorati, era il trampolino per un futuro che poco tempo dopo mi avrebbe posto davanti a tante salite impervie. Le macchine roventi, il finestrino giù per respirare, e...
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Meritiamoci di essere italiani

Prima che iniziasse, vagavamo per la vita con un essere leggero, senza una meta chiara, senza una ragione, con la convinzione che tanto il tempo non sarebbe mai mancato. So che, per qualche motivo, ogni sforzo che abbiamo fatto da quando tutto questo è cominciato, ci ha esortato ad imparare a camminare, per dirigere i nostri passi verso ciò che eravamo destinati ad incontrare. Ma quanti passi indietro, quanti incontri in questo tempo che sono state occasioni perse, malgrado storie e persone che avrebbero potuto cambiarci la vita. Non le abbiamo viste, non ci abbiamo creduto, non abbiamo avuto il coraggio. Sarà per quella menzogna, o forse per un malinteso, ma ora che sarà stampato sulla copertina del libro della nostra vita? Lo abbiamo visto quel riassunto di numeri errati, ma c’è chi assume quell’atteggiamento altezzoso perché non sa di risplendere dei regali dell’altrui follia: e forse è solo una...
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