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La vita nel mezzo del fango

Non so chi di voi ha mai provato a rallentare mentre sta percorrendo una dritta strada asfaltata, ha messo la freccia e svoltato a sinistra in una stradina che nella sua vita ha conosciuto solo buchi e pozzanghere. La macchina saltella, ma quei salti li hai immaginati quel giorno in concessionario, quando hai comprato quella macchina lì, con tutta la sua voglia di avventura. Ora sei lì che sogni l’America, mentre il crick crack delle ruote che rompono il ghiaccio delle pozze ti fa sentire capitano della tua anima. Gioie incomprensibili per chi non ha il coraggio di guardare chi c’è seduto sul sedile di fianco e ti tiene la mano. La vietta si stringe e sale sempre più su, e mentre da un lato ti chiedi dove ti porterà, dall’altro ti senti al sicuro sul tuo cavallo che è nato per quelle praterie, e mentre il mondo liscio ed...
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Quando ti accorgi di ciò che ti serve

Di solito quando ti serve qualcosa, ed ognuno di noi ha bisogno di qualcosa in un momento spesso imprevedibile, scopri che quel qualcosa era lì con te fino a ieri, lo hai riposto nel cassetto, e non lo trovi più. E ti manca tanto, come l’aria, come l’amore. Poi ci sono quelli come me, che non buttano mai niente “che può sempre servire”, che ogni cosa, con un po’ di fantasia, può trasformarsi in un’altra, ogni persona che incrocia il mio sguardo potrebbe diventare importante, e vivo forse nel disordine caotico, pieno di beni che “è ora di fare pulizia”, ma chissà perché, quando serve, ho tutto a portata di mano. Qualcuno fa pulizia anche dei sogni e poi li rimpiange alla bisogna. Oggi più che mai, in mezzo a tutte le mie cose, le persone e i sogni del passato, tutti pieni di polvere e accatastati qua e là,...
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Credere, obbedire, distruggere

Come hanno potuto nella storia, inermi impiegati e colletti bianchi, persone semplici ed educate, trasformarsi in mostri capaci di sfogare le loro frustrazioni su altrettanto inermi fratelli? Cosa c’è di più affascinante ed irresistibile dell’obbedire ad un ordine anche sapendo di procurare il male ad un altro uomo, fino ad arrivare a distruggerlo. Forse nulla, almeno per tanti. Basta solo obbedire ciecamente e girarsi dall’altra parte. Ed in cambio di quel male puoi esibire il simbolo di non nullità, quel feticcio che urla a tutti che non sei l’uomo di merda che tutti hanno sempre pensato, ma anzi, hai potere, e puoi distruggere il mondo senza che la coscienza si dolga. Basta obbedire, basta schiacciare dei bottoni, nemmeno lo immaginavi che bastava così poco per essere qualcuno e vivere con la leggerezza di chi eseguiva un ordine. E allora, se ciò che vi chiedete è come mai molte persone, corporativamente...
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E strunze saglieno sempre a galla

Gli stronzi vengono sempre a galla, un po’ come la verità, un po’ come certa gente maligna che non fa passare giorno senza lasciare segno della sua cattiveria. Tutto ciò che vedo fuori di me, oltre la mia disponibilità, altro non è che rigalleggiamento. E allora faccio pulizia, sgombro la mente da ciò che non serve. Cosa vedo in TV? Stronzi che vengono a galla. Cosa leggo sui giornali? Stronzi che tornano a galla. Chi parla dal pulpito alto e privilegiato? Uno o più stronzi che vengono a galla. Non ce la fanno a nuotare inabissati, quei bronzei sottomarini sono troppo attratti dall’aria fresca delle stronzate che devono dire a raffica, e riaffiorano quando è il momento di dirle. Ma che mi serve ascoltarle? Che mi serve parlarne? Cosa porta alla mia vita il dispendio di tempo nel considerare quel mondo? Altri stronzi che galleggiano e che poi dovrò buttare....
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Futtitinne

Che notte è quella in cui ti arrivano centinaia di messaggi di persone inermi che si sentono tradite e abbandonate da chi le dovrebbe condurre nel benessere ed invece le terrorizza, le offende, le umilia, le obbliga, contro ogni evidenza, a piegarsi ad un ricatto che davanti al testo costituzionale grida vendetta? Che notte è quella in cui si vorrebbero obbligare tante persone oneste ad un TSO, perché tale è a norma di legge (ma lasciamo stare i dettagli), sempre che la legge valga ancora qualcosa, e tu sei lì a dover pensare a te, mentre una fila di belle anime ti chiede un seppur piccolo conforto? Che notte è quella di quattro mascalzoni squadristi che con la loro obbedienza distruttiva credono forse di aver compiuto il loro dovere senza curarsi delle sofferenze a cui hanno appena condannato tanta gente? Che notte è questa? Notte dei pensieri, notte insonne senza...
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Mettete l’obbligo di amare

Un giorno, un nuovo Nuovo Ordine Mondiale, curatosi le ferite procurate da quello vecchio, obbligherà ogni bambino ad amare ogni altro uomo sulla terra. Ci sarà l’obbligo di amare. TG e giornali non parleranno d’altro che di fratellanza e di gioia, e tutte le persone si affacceranno dal balcone con una bandiera a forma di cuore con la scritta AMEREMO TUTTI BENE. Vedremo video infiniti di persone che si abbracciano, ospedali con file di persone che verranno a visitare amici e parenti per tenerli per mano, scene del passato in cui ci saranno file di camion carichi di cuori spezzati da chi, NO LOVE, preferiva morire non vivendo. La tecnologia renderà onnipresente e potentissimo il messaggio d’amore, non sarà più permesso andare a lavorare senza un CERTIFICATO D’AMORE, nemmeno tingersi i riccioli biondi, nemmeno bere una caffè con gli amici. Voglio l’obbligo di amare.

Qui tra una fermata e l’altra

Sono qui che aspetto l’impegno successivo, senza sapere bene cosa fare, dove andare, che cosa aspettarmi. Quante volte vorrei riprendere in mano il mio passato per poterlo riscrivere, ma so benissimo che lo riscriverei con le condizioni di adesso, senza rinnegare ciò che allora ero e sognavo. Quel passato che non esiste più è stato affascinante, per me e per ognuno che calpesti questa terra, perché se così non fosse, per quale motivo saremmo qui a scrutare immagini di uomini che non esistono più? Forse perché ci rendiamo conto della loro inesistenza, e l’immagine ci serve solo a dare la spiegazione del momento che noi siamo. Io sono qui a scrivere queste parole, io sono adesso queste parole, non sono ciò che ero e non sono ciò che sarò, e non mi chiedo perché mai quegli squilli senza risposta di poco fa mi abbiano indotto a sospendere ciò che facevo...
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Ciò che gli occhi non vedono

Si dice che ciò che gli occhi non vedono, il cuore non sente. Ma allora perché basta allontanarsi un poco da chi è importante perché il cuore smetta di battere come prima? Batte di più, batte di meno, certe volte smette proprio di battere, totalmente connesso con ciò che la pupilla non può più focalizzare, tutto lacerato là dove è stato strappato da ciò che amava senza sapere. Ma è strano il popolo che che non ha voce di Dio, un popolo di persone che volendo soffocare le emozioni con la lontananza, le esasperano, fino a renderle insopportabili, fino a quando il limite si travalica e le lacrime sgorgano copiose da occhi che volevano essere di ghiaccio. Forse sono le persone che si credono vicine, vivendo fianco a fianco, ma con distanze enormi che le dividono e che permettono loro di vedersi abbastanza da lontano da poter scorgere tutta la...
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La notte vista da qui

Un pensiero speciale, un pensiero speciale per quel volo che nella notte vista da qui, sembra finito, ed invece è dentro di noi e mai morirà. Quel silenzio di quella notte vista da qui, che sembrava pace ed invece era guerra, che non si accettava perché se ti giri pensi di non dover mai combattere anche tu. E’ silenzio, ma pace non c’è, ed alcuni cuori si sono già voltati a guardare le mani che si lasciano per sempre al tatto, e mai nello spirito che, ci credo, è più caldo della pelle morbida di una mamma. Sembra impossibile che in questi giorni, con quella stella purissima lì in cielo che indica la via dell’uomo buono, possa, una notte così, strappare un bel fiore di questo mondo e lasciare infranti i sogni dei tanti angeli che sono qui con me e colpe non hanno, ed ora dovranno al freddo rimboccarsi...
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Il vetro appannato mentre fuori c’è un freddo che scotta

Quei raggi del sole che solo illuminano un poco da dentro la nebbia che ci avvolge e penetra fredda nelle ossa, come se il cappotto fosse un morbido pareo. Il cuore che batte perché in quella mattina lattea ci deve essere per forza qualcosa di caldo e mentre, in silenzio, stringi gli occhi infastiditi da quel bagliore che non c’è, il vetro si appanna e ti allontana ancora di più da quel racconto che c’è solo in certi libri di carta profumata che ti porti nel cuore. Da dove viene quella storia, quel desiderio di essere lì ad osservare le macchine che diventano tutte bianche nel loro correre chissà dove, e un bottone che schiacci per avere calore che soffia sul naso gelato? E poi parli con chi viene da lontano, là da dove il sole riscalda anche nei giorni che qui la brina sembra neve, e si meraviglia nello...
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Così bella che…

E allora senti i brividi, che sei così bella che tutti i ghiacci del mondo soffiano quell’aria gelida che ti taglia la pelle e diventa nebbia quando arriva al cuore. Così bella che non c’è carezza che possa sfiorarla, mentre a fianco a lei cresce un fiore che osserva le sue spine, invidiandole. Ma quanto è bella, così bella… bella così, nell’aria fredda che nella sua terra non c’è e quel sapore che non potrà mai andar via, quella luce che brilla nei capelli. Così bella, così bella che non capisci se la stai guardando, la stai vedendo o la stai annusando, ma poi pensi che essere lì con lei in quel momento sia ciò che la vita concentra in pochi attimi, in un vortice di emozioni, mentre senti i brividi, quei brividi. I suoi brividi sulla pelle, di quel vento gelido che solo quel ghiaccio azzurro può soffiare, ed...
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Dio mio, è di nuovo Natale

Sei venuto sulla terra tanto tempo fa, e quanti ti hanno creduto? E poi nemmeno vedere e toccare è bastato per noi uomini, e se anche oggi tu tornassi qui… No, non ti crederebbe ancora nessuno, oggi più di allora, perché adesso con le nostre immorali sensazioni tecnologiche, avremmo l’illusione di essere più potenti di Dio, ed useremmo le nostre fragili ali, quelle che bastano poche parole senza amore per spezzare, per infondere nelle persone il dubbio sul tuo mistero. Eppure abbiamo bisogno di credere, e crediamo a tutto ciò che costa poca fatica, e solo perché abbiamo perso la ragione e non conosciamo più la differenza tra essere uomini, ed essere quegli uomini che Dio ha voluto plasmare a sua immagine e somiglianza. Perché non sento più quella cosa dentro, perché dopo 55 alberi di Natale, ancora il vero spirito non mi invade più come sarebbe giusto che fosse?...
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