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E’ ora di cambiare aria

Una vita per non morire, una vita su e giù per le scale mentre fuori un giorno batte il sole, e l’altro il freddo ti entra nelle ossa. Quel giorno che ridevi venne quel vento strano che portava l’odore delle strade in cui l’asfalto copre la storia dei sandali che le hanno percorse, e poi le nubi nere che ti guardavano dall’alto sussurrandoti… adesso piove, mentre la luna nello scuro chiedeva un varco tra quel diluvio che scendeva, ti bagnava e se ne andava. Aspetta, piove, e la maglietta zuppa così fredda sui brividi della pelle, non è più del colore di quando era profumata nel cassetto. Ora addosso hai il profumo del cielo e del lampo, della polvere delle strade che scorre nei rigagnoli impetuosi che senti tra i tuoi sandali, è tutto è pulito, mentre l’aria sta cambiando, finalmente sta cambiando. Dimmi la verità! Aspettavi che piovesse, aspettavi...
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Leone in gabbia

Non vi sopporto più. Vi vedo passare indifferenti davanti a queste sbarre, mentre penso se sia più giusto ficcarvele nel c…, o augurarvele per tutti i giorni che vi restano da passare ignobilmente nella vostra vita spesa a fare il male. Chiome viola, chiome lucide con elmetto, chiome a scaglie, chiome vuote, chiome che non perdono mai occasione per mostrare il sadismo che sta dietro quei volti rettili, quegli occhi ebeti, quei ghigni da bastardi, quei corpi deformi o mai sviluppati completamente. Sì, un leone, così mi sento in queste gabbie che non vi siete accorti quanto poco resistenti siano, ma con me vedo anche tanti canarini, cinguettanti e coloratissime anime belle, che non hanno troppa forza, ma di sicuro hanno zero paura. Tutti nati per essere liberi, tutti nati per correre e mangiare ciò che si caccia, tutti coi loro colori e le loro criniere, fieri di avere un...
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Cosa può accadere in 3 mesi?

Sempre pronti al peggio domani, sicuri dei crolli repentini, dei disastri imminenti, delle guerre mondiali. Ma tre mesi non bastano perché succeda una cosa bella, non siamo progettati per vedere il bene lì, appena oltre il nostro naso, pronto ad inebriarci domani. Il mondo può sgonfiarsi e diventare piatto in un lampo, ma un albero bello cresce in 10 anni e manco fa rumore. Eh, ma chi lo ha detto? Lo dicono quelli che vivono imbrigliando il bene negli schemi degli altri. Il bene a scadenza annuale. Tra un anno vado in ferie, tra un anno è il mio compleanno, tra un anno è Natale… ma di doman non v’è certezza, domani c’è la fine del mondo che ha spiegato la TV. E poi alzi gli occhi e c’è un regalo per te a cui tu non fai caso, perché solo il male è improvviso, immediatamente fulminante. Il bene no,...
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Come lo mandi via il vinaio?

Il vinaio, quella figura che necessariamente sostiene che il suo vino sia quello buono. Nascosto e protetto nelle sue belle cantine, vide un giorno, solo per rendere più buono il vino con il dolo, di aggiungere al nettare un po’ metanolo, con cui morivi e facevi morire. Morti e feriti subito dimenticati, mentre ogni giorno gli annunci sulla bontà di quel prodotto, che ormai costava uno sproposito, martellavano da ogni lettera dell’alfabeto. Così anche la vita degli astemi era limitata: niente accesso al bar o al ristorante se non dimostravi col bollino rosso di esserti bevuto 2 o 3 bicchieri al giorno di quello buono (si dice che aggiorneranno a 4). Ma nemmeno un teatro o un cinema erano aperti a quelli senza spirito, nemmeno scuole e ospedali, ed infine nemmeno il lavoro. Strano perché se non lavori non mangi e bere a stomaco vuoto la scienza lo sconsiglia; fa...
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Una sconfitta d’amore

Dopo un’altra notte insonne lo specchio che si anima e quella faccia, che una volta sapevi essere la tua, stravolta si anima indipendente dal riflesso ed inizia a parlarti. Scusa, forse è stata solo colpa mia a non pensare soltanto a una semplice lavoro senza troppi sacrifici. Come in amore, una notte e via, e invece sei qui distrutto per quell’orgoglio che da giovane ti imponeva di fare ed oggi non hai potuto fare niente. Senti come tremo con questa faccia che ormai giovane non è, e se stai zitto senti il rumore degli anni che passano. Ma perché non sei convinto ancora che ciò che mi manca è ciò che manca a te, ed io mi sto consumando ogni notte nei tuoi incubi per fartelo capire, che dopo anni di studio, di impegno e sacrifici, non è più cosa per noi portare avanti un lavoro che non viene apprezzato,...
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Con la testa piena di pensieri

Beato chi la testa ce l’ha ancora e pensante, ma poi funziona troppo, piena di pensieri, piena di vuoti da riempire. La strada che scorre via, con quelle note parecchissimo romantiche che entrano così forte nelle orecchie, senza respiro, mentre le tempie sono al caldo del sole che in primavera le accarezza senza stringerle. Ho un messaggio da consegnare, una supplica di mille voci che sempre cercano pace, col magone sotto il sole di primavera che quando arriva ti senti debole per un po’, ma non so sotto quale finestra cantare la mia storia, non so a chi e come devo portare questo messaggio di dolore di chi ha la sabbia nella gola e chiede pietà a chi la sabbia ce l’ha nel cuore e negli occhi. Quella sabbia che blocca gli ingranaggi dell’amore, mentre le anime in pena cercano almeno un osso da rosicchiare che di più non puoi...
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Azz… è bello o Presidente

La fama, il successo ed il denaro hanno sempre donato fascino a chi aveva raggiunto i suoi traguardi, anche se un’occhiata veloce era in sé già in grado di togliere ogni dubbio sulla genesi di certe attrazioni. Ma si sa, il potere acceca chi non ce l’ha, e chi lo può esercitare possiede strani poteri paranormali e allucinogeni, è dotato di capacità eccezionali di raggiungimento dei suoi obiettivi animaleschi, come solo certi lavori fuori orario, o sotto la scrivania, possono garantire. E poi un giorno è toccato anche a me, nel senso che, toccato dalla fortuna di poter apparire, il mio volto ormai ben più che mezzosecolare, è finito in tante case dove moltissimi nuovi occhi hanno incominciato ad osservarmi. Ora la cosa può sembrare normale, magari chi non è avvezzo può immaginare scene di delirio e vesta stracciate, ma non è il panico che ho osservato, bensì ho letto...
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Se trovi la mezza mela, trovi anche un verme

Eravamo giovani e perfetti, nessuno turbava i nostri pensieri, ma poi la vita che idilliaca non era, ci ha spaccato in due costringendoci ad una estenuante ed infinita ricerca della nostra metà. Il mito delle due metà, il destino dell’amore sofferenza, come mele spaccate che sembrano accoppiabili ma non lo sono, e mentre stanno lontane le due metà cambiano colore, si avvizziscono, ospitano il verme che le succhia. Eppure se si incontrano, si riconoscono subito, alzano lo sguardo e ricominciano a respirare con il cuore che diventa leggero, e malgrado i danni del tempo ritrovano la perfezione perduta al momento del distacco. Gli dei credevano di aver trovato un mezzo per far sì che la specie umana sopravvivesse e allo stesso tempo rinunciasse alla propria arroganza. Zeus aveva capito, seguito poi da tanti altri che si sono creduti dio, che avrebbe dovuto rendere gli uomini più deboli tagliandoli in due,...
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Troppo analogico, troppo digitale

Quanto è passato da quel giorno in cui ho visto il mio primo aereo virtuale staccarsi da terra in un monitor che aveva solo un colore, l’ambra? Poche linee, pochi dettagli, eppure erano emozioni vere, eppure sentivi addirittura qualcosa nello stomaco mentre credevi di staccarti da terra con quel simulatore che oggi mi chiedo cosa volesse simulare. E via via la strada digitale è stata quella, sempre più nitida, sempre più tecnologica. Ed io che pensavo a quanto fosse affascinante, ed io che ad ogni novità che acquistavo compulsivamente, immaginavo di trovare chissà che, forse la mia favola. Il gusto della scoperta, la voglia di imparare, di migliorare, di fare per sé e per gli altri. Ma dopo tanti anni in cui il nuovo era già vecchio sugli scaffali, dove la velocità dello sviluppo dipendeva dal mercato e non dalla creatività, vedo nuove tecnologie, nuove rivoluzioni che si pregiano di...
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Se stanotte mi metto paura

E’ la notte che mette paura, perché non sai chi andare a cercare. Paura di tutto, ma non di non sapere la verità, e allora temi di essere cosa inutile, credendo che ciò sia la più grande paura. No, non è così, perché la tua più terribile paura è quella di essere libero oltre ogni limite fissato dal male. Non pensi di meritare, e così meriti di non pensare, e allora piangi invece di fare, allora aspetti chi viva la vita per te, allora sogni qualcuno che soffra e muoia per te. Mi dispiace, non c’è! Tu, non so quando, ti sei illuso che esista qualcuno che debba fare qualcosa per te, quelle cose che non ti ritieni abbastanza libero e forte per fare, perché temi il castigo di chissà chi. Sei un illuso, svegliati perché è un incubo. E se fai un passo da solo sei terrorizzato, quel prendere...
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Il cuore per perdonare e la mente per ricordare

Per l’ennesima volta arriva aria appena un poco più fresca, per l’ennesima volta la speranza di un po’ di serenità. Ma quante volte è già successo, e quante cose sono cambiate in me che mi sono riletto tutte le mie pagine più intime centinaia di volte? Non ci credo, non vi credo, e poi la vostra storia mi disgusta. Può il diverso diventare tale a comando, e soprattutto può il diverso ritornare uguale a comando? Così, come se nulla sia successo, come se chi sono o chi non sono non sia importante, come se a me rimanesse solo da dire “ci mancherebbe, cosa volete che sia…” Ed io che non sono così, io che “che volete che sia!” non l’ho mai detto una volta nella vita davanti ai torti, io che vedo che quel tempo che è trascorso per appiccicare una etichetta agli occhi di chi mi ha osservato diversamente, ora...
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In nome del popolo sovrano

Immagino il Dio dell’Universo sonnecchiare su una poltrona enorme e celeste, con lo sguardo di chi ha in mente una idea grandiosa. Dopo un po’ prende in mano il mozzicone di una matita e su un enorme foglio di carta bianca inizia a scarabocchiare una sfera con così tanti particolari che solo lui è in grado di comprendere e denominare. Lui stesso si stupisce e delizia nel vedere ciò che con quello scarabocchio riesce a rappresentare, e mentre continua nel suo lavoro, un piccolo lembo di terra a forma di stivale, che aveva disegnato tra le acque, prende vita, inizia a tingersi, ad animarsi, e da lì a poco tutto il foglio bianco prende colore ed inizia a pulsare. Quel posto nel mezzo dell’Universo è subito chiamato Italia, e da lì ogni magnificenza trabocca verso ogni angolo di quel sistema appena creato, mentre da ogni dove continuano a venire degli...
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