Ti ho già detto che sei bella, delle tue convenienti proporzioni delle parti e dei colori, della porta aperta del tuo cuore passando per quegli occhi lucidi.

E ti ho già detto che sei bella perché sei ciò che attorno a noi rimane da guardare per essere felici in un mondo di domande, e ci costringi a sguardi fugaci perché ciò che sfiorisce lascia spazio solo a ciò che non si vede.

Ed è per te che le zucche diventano carrozze, ed è per te che il topolino si fa destriero, ed è per te che le favole le scrivono coi Principi che non sanno chi baciare, ed è per te che gli specchi rivelano alle streghe e gli uccellini cantano in coro.

Ed allora si è già scritto che sei bella, solo con il ricordo di quanto il sole faccia fiorire un tuo sorriso che niente e nessuno potrà coprire, che tanto quel gioco del vedo non vedo lascia immaginare ancora di più quanto sei bella, che, per dirtelo, la cosa migliore e non dirti niente del tutto.

E magari bella ti può sembrare poco, magari bella non esprime i talenti che la mattina si svegliano con te, magari bella sembra solo un complimento, ma quella bellezza che non nasce dalle ricchezze è quella che ti accompagna mentre viene fuori dalla tua anima, mentre noi la cercavamo chissà dove ed era tutta dentro di te.

Ho già detto bella perché così è mentre noto tutte le vostre differenze, e tutti i cambiamenti che nella vita avete dovuto fare per avere la bellezza della farfalla, capaci non già di camminare sulle acque, ma di compiere il miracolo di camminare ogni giorno a testa alta per le strade di questo mondo complicato che non vede che sei bella, e ti vuole uomo.

Bella non guarda gli uomini per essere vista, bella sa la differenza dell’effimera bellezza esteriore e di quella infinita dell’anima.

Bella sa che bellezza è potere, e chi sarà in grado di coglierla ogni giorno in voi, non invecchierà mai.

Ed allora posso ancora scrivere bella, perché gli occhi di chi amiamo hanno sempre la luce differente delle onde del mare, ed anche se so che le parole più belle sono quelle che naufragano nei silenzi, non vedo l’ora di poter leggere una nuova storia in cui tra Principi e castelli incantati, tra fate e nanetti che scavano topazi, nei boschi bui e nelle lunghe scalinate dove perdere le scarpette, ci sia uno specchio con il coraggio di dire alla Regina che

tu sei ancora più… bella.