Adesso vieni a dirmi che pensavi che il mondo fosse un posto adatto alle persone deboli!

Adesso vieni a dirmi che non ti eri accorto di quanto fosse sporco e miserabile tutto ciò in cui viviamo.

Adesso vieni a dirmi che hai visto qualcuno che è vissuto senza saper scansare i colpi tremendi che la vita gli ha sferrato.

Già, siamo in un postaccio, in cui se abbassi la guardia finisci al tappeto senza le forze per rialzarti…, e mentre sei a terra, qualcuno continuerà a scalciarti, senza pietà.

Adesso vienimi a dire che sei nato per accettare tutto questo, dimmi che non hai capito che per quanto tu sia forte, la vita picchierà sempre più duro di te e ti farà sanguinare. Ma l’importante è rialzare la testa, andare avanti, non fermarsi, perché solo così potrai averla vinta.

Allora mi potrai venire a dire di avere vinto, allora il guerriero avrà compiuto il suo compito.

Mi hai detto che sei forte, dimostralo, fai ciò per cui sei nato, non continuare a parlarmi di cosa fanno gli altri, perché ricercare le cause dei propri insuccessi negli altri è ciò che fanno i deboli.

I codardi fanno così, ma tu sei venuto a dirmi che non lo sei, ed io credo che tu non lo sia, ci credo.

Adesso vieni a dirmi che stai piangendo, io ti ascolterò lo stesso, sempre, comunque, e ti vorrò sempre bene perché sei mio figlio, mio fratello, il mio più grande amico o il mio più grande nemico che guardo da lontano con il sogno di poterti raggiungere.

Adesso vieni, ma non dire niente.

Apri gli occhi e guarda i veri uomini, quelli che non hanno mollato mai, quelli che vivranno per sempre per dare l’esempio, anche se più volte, nella loro vita, sono rimasti senza niente.