Sono egoisti… ma per gli altri

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Stanno tutto il giorno a pensare che qualcosa stia per succedergli, e…

“No, non guardo la televisione, non voglio sentire ancora… magari solo un attimo, un sussulto di debolezza per vedere se c’è qualcosa di un po’ più triste a cui appendere le mie frustrazioni ipocondriache.

E’ il mondo che ce l’ha con me, un mondo che dà tanto a tutti ed a me niente, solo sventure che, come oggi, mi angosciano e non mi permettono di fare la mia vita che prima era bellissima.

Niente sudore, niente responsabilità, niente problemi, niente doveri… ed oggi tutta questa pressione che chissà da dove viene… ma la percepisco, c’è qualcosa che deve e sta per succedere.

Sono qui solo a pensare guardando quel puntino sul soffitto, quello che prima fissavo nelle notti in cui non dormivo per il caldo e qualche zanzara. Devo trovare un appiglio, il mondo andrà pure alla rovescia ma io devo salvarmi, devo trovare una soluzione, a qualunque costo.

Non mi interessano gli altri, mi interessa sopravvivere, io ho ancora tanto da dare e da prendere nella vita e quindi ho più diritto degli altri di stare al mondo, di campare ancora un po’.

Sono in ginocchio ad implorare un po’ di tempo per fare ciò che fino ad oggi non ho mai voluto fare perché era rischioso, costava fatica, ma da oggi sono disposto a cambiare se… ancora qualche anno, che devo fare per averlo?

Persone senza casa, persone senza stipendio, persone alla fame… sì, ma io? Ci sono ben altri problemi oggi!

La politica, le tasse alte, i ladri… sì, ma vi rendete conto del rischio che oggi corriamo? Moriamo tutti, moriamo tutti, ed io sono da poco in pensione, da poco ho il lavoro smart, da poco dal divano escono i redditi.

Tutti pensano a sé stessi ed a me non pensa nessuno, ed io perché dovrei essere altruista, gentile, misericordioso? Arrabbiatissimo sono, proprio nero.

Penso solo a me stesso, e forse c’è una strada. Dicono che non sia mai stata battuta, che non si sappia se in fondo vi sia una buia foresta o un burrone profondo, ma non mi interessa più di tanto pensarci, non sono nato per pensare, ma per rubare un giorno dietro l’altro, così, senza senso, solo tempo da guadagnare.

Mi butto a capofitto per quella strada, io voglio salvarmi, io credo ciecamente a chi ha messo i cartelli verso quella direzione. Una strada che attraversa prati pieni di primule, e sono convinto che sia la scelta giusta perché sento che anche altri la pensano così, la TV me la dice così, i numeri me li raccontano così, gli intelligenti mettono la faccia così.

Se lo fanno gli altri parto anche io, mi metto le scarpe buone e via a prendere la mia dose di salvezza.

Io mi salvo, io mi salvo.

L’importante è che io mi salvi.

L’essenziale è avere ancora tempo per me.

E poi parliamoci chiaro: io salvo la mia pellaccia, ma lo faccio per il bene degli altri!

Cosa vuol dire?

Non lo so, ma mi hanno detto di dire così prima di prendere il biglietto per prendere la nuova strada. Mi hanno dato anche la spilla colorata!”

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