Ascolto gli altri, mi dicono che sia come possedere il cervello degli altri, perché in fondo la vita dà se sei capace di ascoltarli.

Le esperienze si sommano ogni volta che ascolti ed impari qualcosa che poi restituisci, per soddisfare qualcuno che poi si lega a te, e questi legami si aggrovigliano e diventano tutto ciò che hai nella tua vita, mentre sale la paura di perderli.

Talvolta usiamo la ragione per superare la mancanza di esperienza, ma è il freddo che regna in quei momenti, perché ciò che puoi immaginare non avrà mai abbastanza sfumature da comporre un quadro denso di bellezza ed emozioni, quelle che il mago usa per creare.

E allora cammini e cammini ancora, attento a non pestare i piedi ai nemici che non conosci, mentre osservi la forza dell’uomo che primeggia in questo mondo grazie più alla sua brutalità che alla sua intelligenza.

E diventi grande col tuo sacco di esperienze che cresce sempre più, e osservi gli altri e ti chiedi che ci fai in mezzo a loro.

Cammini con quell’amore che ogni cosa vince, libero di guardare il mondo con gli occhi che vuoi.

Ad un certo punto inizi a volare, perché incontri chi può darti le ali con cui raggiungere il cielo per sentirti quello per cui sei nato, un cielo azzurro che ti ubriaca di bellezza.

E lì inizia la vita davvero, con le sue scelte, i suoi pericoli, con la sua capacità di creare assuefazione al bello che, se dovessi perdere, di condannerebbe a tenere gli occhi fissi verso lassù, dove sei già stato e dove vorresti ritornare.

Arriva per tutti questo giorno, potenti ed inermi, buoni e cattivi, tutti a guardare quel cielo in cui si è volato, anche quando il cielo era semplicemente la serenità di tutti i giorni, quei giorni da niente in cui ci si è coricati lieti e che costituiscono una vita serena che porta ad una fine serena.

Non è facile tenere i piedi per terra quando hai volato nei cieli.